La rinascita spirituale che caratterizzò l’inizio del secondo millennio fece assumere un notevole rilievo alla pratica religiosa del pellegrinaggio, che coinvolse cristiani di ogni età e condizione sociale, facendo avventurare schiere di pellegrini verso le grandi mete della Cristianità medievale : la Terrasanta, Roma e Santiago di Compostella in Galizia. In un’epoca di forte sensibilità religiosa, quale era il Medioevo, il pellegrinaggio non si riduceva solo ad una volontà di espiazione dei peccati, ma mirava in particolare a realizzare un percorso di conoscenza personale e diretta del proprio senso religioso.
Seguendo due ipotetici pellegrini abbiamo individuato due analoghi percorsi musicale-geografici che riteniamo - con buona approssimazione - rispondessero agli stili culturali generalmente diffusi nelle aree linguisticamente omogenee.
Un primo lungo tragitto prende le mosse da Londra e, passando per la Francia del Nord, area della lingua d’Oil e della musica dei trovieri, giunge fino a Santiago di Compostella . Nel viaggio il pellegrino ascolta musiche del Libre Vermeill custodito nel Santuario di Montsserat in Catalogna, e le famose Cantigas de S. Maria, composte dal re spagnolo Alfonso X El Sabio, che lo accompagneranno fino a Santiago. La leggenda dice che in quella spiaggia della Galizia approdò, in misteriose circostanze, il corpo dell’apostolo S. Giacomo, che Gesù chiamò con il fratello Giovanni, “ boanerges “ ovvero i figli del tuono. Dalla metà del secolo XI S. Giacomo/Santiago divenne il protettore dei soldati che combattevano contro i mori di Spagna. Al suo arrivo a Santiago lasciamo il pellegrino mentre canta “ Dum pater familias “, altrimenti detto il Canto di Utreja, divenuto il canto ufficiale di coloro che ancora oggi compiono il pellegrinaggi verso la tomba dell’Apostolo Giacomo.
Un secondo viandante parte da Parigi, dove riceve la vestizione a Notre Dame, diretto a Roma per poi proseguire per mare fino a Gerusalemme. Nel suo itinerario passa attraverso le regioni della lingua occitana (Linguadoca, Provenza) ascoltando le melodie dei trovatori, incontra in Italia la lingua volgare così mirabile fatta di poesia nelle laudi ed il latino religioso del canto gregoriano che si trasforma nella melodia di un canto devozionale popolare e nella solenne forma gregoriana presso la corte papale. Da Roma il salto via mare verso Gerusalemme e la Terra Santa, nella quale i Crociati hanno edificato i loro castelli fortificati e nei quali il pellegrino si rifugia. All’interno di queste città, la lingua francese dei nobili guerrieri racconta di amori lasciati per seguire la fede e salvare i luoghi santi dai Saraceni.
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